© 2025 Piccinin Zedda
Situata in Sardegna, nell'area metropolitana di Cagliari, la Villa urbana degli anni '20 ha assorbito la patina del tempo attraverso il suo giardino terrazzato con specie endemiche del Mediterraneo e la sua struttura in pietra calcarea, svettando nel paesaggio della città.
Il lotto si adagia sul terreno cagliaritano in una zona in cui la topografia è in pendenza, generando un angolo della strada che posiziona l'ingresso a sud-est e sposta la distribuzione a vari livelli di quota, che salgono da sud verso nord.
La villa viene costruita negli anni '20 e racconta la storia frastagliata di un secolo in cui conflitti mondiali e vicissitudini familiari hanno portato la villa a periodi di modifiche funzionali, volumetriche, fino al suo inutilizzo.
La caratterizza una lunga storia familiare, che la terza generazione decide di mettere in luce, restituendo alla villa la dignità architettonica del passato attraverso un intervento di restauro conservativo all'esterno e funzionale all'interno.
La villa demarca il profilo angolare della strada attraverso il giardino che disegna il perimetro del lotto con un muro di sostegno in pietrame misto di Cagliari. Le scale sono gli elementi che contraddistinguono la villa e il suo intorno: simboleggiano l'ascesa, l'ingresso, il percorso.
L'accesso a Villa Veneto avviene attraverso una prima scala esterna infossata nel terreno appartenente alla zona del giardino, la quale, attraverso poche pedate, conduce alla zona seminterrata della villa e propone due direzioni: accesso all'edificio o un'ulteriore ascesa. L'ascesa è la seconda scala esterna che con la sua generosità si estrude rispetto all'edificio nella facciata est, conducendo verso l'ingresso principale della villa al piano rialzato. La terza scala è interna, ed è l'unico elemento verticale continuo di connessione tra i vari piani: nasce al piano seminterrato terminando nel sottotetto. Addossata all'unico lato cieco, e non nella parte centrale come nelle tipiche ville che rimandano alla conformazione palladiana, è adornata da un parapetto tipico dell'epoca.
L'impianto a base quadrata della villa, con zona ovest abbinata ad un altro fabbricato, si sviluppa su quattro piani che defininscono il volume. L'ultimo piano è sormontato da un tetto a padiglione, sul quale verranno ripristinati gli antichi lucernai.
La facciata principale è caratterizzata da ampie bucature e dettagli eclettici: l'elemento di maggiore interesse è il balcone centrale in pietra sito al primo piano e simbolo dell'identità privata nello spazio pubblico.
La struttura portante in pietra calcarea locale e legante cementizio con rivestimento in gesso, hanno permesso alla villa uno stato di conservazione dignitoso, che ci permetterà di recuperare il degrado e migliorare l'aspetto estetico generale. Il recupero delle facciate, la sistemazione del verde che attornia la villa con piante autoctone, una nuova distribuzione degli interni che favorisca la funzionalità degli spazi, la nuova illuminazione, sono la base del progetto di restuaro e per fruibilità nel pieno rispetto dell'intervento.
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